Un ingresso “controvento” nel 2024 – Introduzione e copertina Calendario 2024

Batti il tuo Tempo nel 2024

Apriamo questo nuovo anno con l’immagine del massacro dei palestinesi: migliaia di bambini e donne e tanti innocenti. Lo apriamo con l’immagine di Giulia e delle tante altre che si sono ribellate al patriarcato che le vorrebbe inermi e sottomesse. Lo apriamo sul consueto “mese più caldo di sempre” e sui ragazzi e ragazze che protestano, ormai afon@, mentre un petroliere presiede la Conferenza sul clima. Lo apriamo su un governo che ha inventato nuovi reati che colpiscono le feste non autorizzate, i e le migranti, le occupazioni delle case e degli spazi sociali, le proteste sul clima e l’alta velocità e tutto quanto non rientra nel racconto di una “nazione purificata” da femministe, solidal@, anarchici, precari, antifascisti e non omologati.

Lo apriamo mentre risuona ancora il grido alto e drammatico del 25 novembre: “Se domani non torno, se domani tocca a me, distruggi tutto”. Mentre ancora non si spegne la rabbia delle innumerevoli e partecipate manifestazioni di solidarietà ai palestinesi e agli altri popoli senza patria e alle curde di Iran, Turchia, Siria e Iraq che con “Jin! Jiyan! Azadì!” hanno suonato la sveglia alle gerontocrazie che in nome di “Dio, patria e famiglia” uccidono le loro figlie e figli. Lo apriamo nella consapevolezza che non c’è alternativa alla convivenza fra i popoli, alla salvaguardia del pianeta, ad un’economia al servizio dei bisogni, alla crisi del patriarcato anche se genera mostri. Che contro le “armi di distrazione di massa”, non si smetterà di protestare per il reddito, la casa, i diritti sociali e civili messi in discussione dai “patrioti de noantri”, nella consapevolezza che il pianeta non è dei generali, petrolieri, banchieri e politici ma del resto, del 99% delle popolazioni, spesso senza voce.

“Dopo che un vento forte è salito nel cielo, non puoi più fermarlo: puoi solo fargli perdere tempo” e quindi soffieremo, faremo vento e saremo controvento, grideremo e canteremo perché il mondo è nostro.

Questo Calendario promuove i valori della convivenza, della solidarietà, della parità di genere e dell’ecologia. Lo fa con i disegni e con le ricette curdo-turco-siriane o “mesopotamiche”, suggerisce di ricordare con le nostre “date memorabili”, combatte il pensiero unico e l’algoritmo della censura proponendo i pensieri di Abdullah Öcalan. E fa solidarietà attiva: le risorse raccolte saranno destinate ad un Progetto di MezzaLuna Rossa Kurdistan Italia per costruire una scuola per bambine e bambini nella cittadina kurdo-irachena di Makhmour. L’istruzione è il primo antidoto alla distruzione, l’istruzione è vento, è libertà.

Ringraziamo, sorpresi da tanta considerazione e generosità, tutte le disegnatrici ed i disegnatori che ci (e vi) hanno regalato questi bellissimi disegni i cui colori, messaggi e suggestioni ci accompagneranno nel 2024.

Le artiste e gli artisti

Alex Di Viesti, Croma, Luca Garonzi in arte Luc Garçon, Stefania Spanò in arte Anarkikka, Cristian Improta in arte Rampicanti Storti, Francesco Chiappara in arte Prenzy, Paolo Scheichian, Cecilia Roda in arte Lilybris, Gianluca Costantini, Mauro Biani, Militanza Grafica, Alessandro Baronciani, Rita Petruccioli, Fabio Magnasciutti, Zehra Doğan, Michele Rech (Zerocalcare), ANTIfanzine/Creative commons, Vermi di Rouge, Irina Zovich in arte Dima.

(Immagine: Copertina)

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