Progetto Protesi 3D

Una delle attività più impegnative in cui la Staffetta sanitaria, insieme ai partner Ingegneria Senza Frontiere (sezione Roma), CentoCelleAperte ed altri attiviste e attivisti sta da tempo portando avanti.

Dopo la sua presentazione al Congresso internazionale di Medicina, tenutosi a Kobane nel 2018, è stato ripresentato nel corso dell’incontro tenutosi a RM con i co-presidenti di MezzaLuna Rossa Curda del Rojava, quando una prima protesi di arto superiore, costruita da un collaboratore del Progetto, è stata portata alla loro attenzione.

Successivamente nel 2019 il gruppo di lavoro è stato integrato con altre competenze (ingegneri e modellisti) e a marzo 2019 le attività sono state avviate nell’ambito di un primo “laboratorio aperto” a cui hanno partecipato numerose persone, dando così una sorta di garanzia di continuità operativa.

L’obiettivo del Progetto non è tuttavia quello di produrre ed “esportare” le protesi, ma di apprendere le competenze necessarie a produrle e costruire una metodologia di trasferimento a favore degli operatori che nel Rojava si occupano di questa problematica.

La “visione” del Progetto si è allargata ad oggetti funzionali (per scrivere ad es.), a tutori a componenti delle protesi delle arti inferiori.

Resta la metodologia del “laboratorio aperto”, che si tiene nello spazio sociale CentoCelleAperte di Roma e in genere ci si riunisce il giovedì in prima serata per condividere gli obiettivi raggiunti, il piano di lavoro, le criticità incontrate.

Il percorso è ancora lungo, anche considerando che al momento non sarebbe possibile realizzare questa attività sul campo, le cose da fare tante e se possibile abbastanza complicate. Mettiamo quindi a disposizione materiali e demo per chi voglia approfondire e collaborare.