Pianta Ospedale

La MezzaLuna Rossa Curda prepara un ospedale nella città di Hasakah per fonteggiare il coronavirus

Domenica scorsa (29 marzo) , il copresidente della Mezzaluna curda, Sherwan Berri, ha affermato che stanno preparando un ospedale nella città di Hasakah, nel nord-est della Siria, per fornire le cure sanitarie necessarie per le persone infette da coronavirus.

Ha aggiunto: “Il personale sanitario dell’ospedale è ora sottoposto a una formazione speciale su come trattare gli infetti”, stimando il costo dell’equipaggiamento dell’ospedale a 0,5 milioni di dollari.

In un’intervista con North-Press, Berri ha dichiarato che l’obiettivo dell’ospedale è “applicare le misure di sicurezza corrette per qualsiasi potenziale infetto da coronavirus”, e infatti i letti dei 120 pazienti saranno separati l’uno dall’altro di 3 metri.” Avere un ospedale consentirà al personale medico di lavorare insieme al suo interno, in alternativa alla distribuzione del personale in molti ospedali e centri medici”, ha detto.

Il consiglio sanitario della Siria nord-orientale ha finora attrezzato nove centri per la quarantena e sta lavorando per equipaggiare altri centri, secondo la copresidenza del consiglio esecutivo dell’amministrazione autonoma.

Il compito principale del nuovo ospedale è di ricevere casi moderati e gravi di infezione da coronavirus, in particolare quelli che soffrono di bassi livelli di ossigeno. il dr. Berri ha evidenziato che la disponibilità di circa 30 respiratori (ventilatori) in tutte i cantoni della Siria nord-est, è un numero insufficiente, secondo lui.

Il settore sanitario nella Siria nord-orientale soffre di una grave carenza di attrezzature e medicinali per la sterilizzazione per combattere il virus, oltre alla mancanza di personale medico specializzato, secondo una dichiarazione rilasciata dalla unione (lett. piattaforme) della società civile la scorsa settimana.

In questa situazione, non vi sono relazioni tra l’Amministrazione autonoma e il governo siriano in merito alla battaglia contro il coronavirus, come ha affermato in precedenza il copresidente del Consiglio di salute Dr. Juan Mustafa a North-Press.

Giovedì 2 aprile, 121 organizzazioni e istituzioni locali e internazionali operanti nella Siria nord-orientale hanno fatto appello sia all’Organizzazione Mondiale della Sanità che alle Nazioni Unite per chiedere assistenza e supporto alla regione per affrontare l’epidemia di COVID-19.

Fonte: traduzione articolo di Hoshang Hassan di North Press Agency

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