L’assassinio di Hevrin Khelef leader del Partito “Future Syria”: un crimine contro le donne, un crimine di guerra della Turchia



Pubblichiamo la documentazione ricevuta e tradotta[1] relativa a questo caso “eclatante” in cui una donna, riconosciuta leader di un partito del nord est della Siria,  è stata barbaramente assassinata dalle milizie islamiste che hanno rappresentato l’avanguardia di terra dell’invasione turca inziata il 9 ottobre 2019 e tutt’ora in corso.

Non è il solo caso “eclatante” che va ricordato: c’è l’assalto ad un convoglio di giornalisti, con morti e feriti, il continuo attacco alle ambulanze di MezzaLuna Rossa Curda del Rojava e delle ONG  rimaste ad operare e più in generale un atteggiamento “terroristico” verso la popolazione,  realizzato non solo con i bombardamenti, ma anche con omicidi, rapimenti, stupri, ecc…

Si ripete quindi, a meno di un anno di distanza il “modello Afrin”, zona della Siria invasa da milizie islamiste ed esercito turco all’inizio del 2018. 

Come nel caso di Afrin, la “potenza di fuoco” delle armi tecnologicamente avanzate, che hanno immediatamente puntato a ospedali e infrastrutture e questi atteggiamenti “barbari” sono  modalità pianificate e funzionali a terrorizzare la popolazione per costringerla alla disperazione e alla fuga e consentire il ripopolamento  di queste aree con popolazioni assoggettate al dominio turco e  portatrice dei valori islamisti contrari a tutto quanto il “modello Rojava” rappresenta.

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