Serata benefit per il Rojava (Napoli – 1 giugno 2019)

“Stare bene vuol dire essere liberi” è il motto dell’Accademia medica di Mesopotamia “Akademiya Tenduristî ya Rojava”.

Questo è uno dei motivi che ci hanno subito convinto, nel corso della nostra partecipazione al convegno internazionale di medicina del Rojava (luglio-agosto 2018), a sostenerla. Ci piacque molto anche il fatto che, oltre ai tipici insegnamenti di una normale Facoltà di Medicina e Chirurgia, vi si svolgano anche corsi come “Pratica sanitaria basata sulla comunità”, “Politiche di educazione alla salute”, “Medicina pubblica preventiva” e “Lingua curda”.

Per gli stessi motivi il Gruppo Anarchico “Francesco Mastrogiovanni” di Napoli (F.A.I.) ha organizzato ed il centro socio-culturale “l’Asilo” di Napoli ha deciso di ospitare – il 1 giugno 2019 – la SERATA BENEFIT PER IL ROJAVA, che ha rappresentato per Staffetta sanitaria una ottima occasione per presentare (insieme al prof. Ennio Carbone, docente di patologia generale e immunologia e redattore del settimanale anarchico “Umanità Nova”) alcuni progetti operativi a supporto della sanità del Rojava, tra cui il progetto “Protesi in 3D” e naturalmente le attività di sostegno all’Accademia medica di Mesopotamia , coordinate dal prof. Carbone.

Yilmaz Orkan, il rappresentante dell’Ufficio di Informazione del Kurdistan in Italia, ha invece illustrato la situazione politica nelle quattro parti in cui il Kurdistan è diviso (con particolare riguardo al Kurdistan siriano e al Kurdistan turco) e la situazione nelle carceri turche, al termine dello sciopero della fame degli oltre settemila compagni kurdi e solidali che chiedevano – e hanno, in parte, ottenuto – l’interruzione del regime di isolamento totale per il leader del popolo kurdo, detenuto da venti anni nel carcere di massima sicurezza sull’isola di Imrali, e una ripresa delle trattative di pace per risolvere la questione kurda.

Paolo Pachino, volontario italiano nelle Unità di Difesa del Popolo YPG contro il terrorismo nazislamista dell’autoproclamatosi Stato Islamico, ha invece parlato – in collegamento via Skype, poiché sottoposto alla misura restrittiva del “soggiorno obbligato” – della situazione incresciosa in cui si sono venuti a trovare, una volta tornati in Italia, i volontari italiani partiti per la Siria a difesa della libertà e dei valori fondanti della stessa civiltà umana.

Grazie al Gruppo Anarchico “Francesco Mastrogiovanni” di Napoli (F.A.I.) sono stati raccolti fondi per l’invio di strumentazione didattica:  dopo due microscopi già inviati altra strumentazione è necessaria (vedi lista allegata http://www.staffettasanitaria-rojava.it/wp-content/uploads/2019/02/MaterialiRichiestiAccademia.pdf).

rata benefit per il Rojava (Napoli – 1 giugno 2019)

“Stare bene vuol dire essere liberi” è il motto dell’Accademia medica di Mesopotamia “Akademiya Tenduristî ya Rojava”.

Questo è uno dei motivi che ci hanno subito convinto, nel corso della nostra partecipazione al convegno internazionale di medicina del Rojava (luglio-agosto 2018), a sostenerla. Ci piacque molto anche il fatto che, oltre ai tipici insegnamenti di una normale Facoltà di Medicina e Chirurgia, vi si svolgano anche corsi come “Pratica sanitaria basata sulla comunità”, “Politiche di educazione alla salute”, “Medicina pubblica preventiva” e “Lingua curda”.

Per gli stessi motivi il Gruppo Anarchico “Francesco Mastrogiovanni” di Napoli (F.A.I.) ha organizzato ed il centro socio-culturale “l’Asilo” di Napoli ha deciso di ospitare – il 1 giugno 2019 – la SERATA BENEFIT PER IL ROJAVA, che ha rappresentato per Staffetta sanitaria una ottima occasione per presentare (insieme al prof. Ennio Carbone, docente di patologia generale e immunologia e redattore del settimanale anarchico “Umanità Nova”) alcuni progetti operativi a supporto della sanità del Rojava, tra cui il progetto “Protesi in 3D” e naturalmente le attività di sostegno all’Accademia medica di Mesopotamia , coordinate dal prof. Carbone.

Yilmaz Orkan, il rappresentante dell’Ufficio di Informazione del Kurdistan in Italia, ha invece illustrato la situazione politica nelle quattro parti in cui il Kurdistan è diviso (con particolare riguardo al Kurdistan siriano e al Kurdistan turco) e la situazione nelle carceri turche, al termine dello sciopero della fame degli oltre settemila compagni kurdi e solidali che chiedevano – e hanno, in parte, ottenuto – l’interruzione del regime di isolamento totale per il leader del popolo kurdo, detenuto da venti anni nel carcere di massima sicurezza sull’isola di Imrali, e una ripresa delle trattative di pace per risolvere la questione kurda.

Paolo Pachino, volontario italiano nelle Unità di Difesa del Popolo YPG contro il terrorismo nazislamista dell’autoproclamatosi Stato Islamico, ha invece parlato – in collegamento via Skype, poiché sottoposto alla misura restrittiva del “soggiorno obbligato” – della situazione incresciosa in cui si sono venuti a trovare, una volta tornati in Italia, i volontari italiani partiti per la Siria a difesa della libertà e dei valori fondanti della stessa civiltà umana.

Grazie al Gruppo Anarchico “Francesco Mastrogiovanni” di Napoli (F.A.I.) sono stati raccolti fondi per l’invio di strumentazione didattica:  dopo due microscopi già inviati altra strumentazione è necessaria (vedi lista allegata http://www.staffettasanitaria-rojava.it/wp-content/uploads/2019/02/MaterialiRichiestiAccademia.pdf).

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