25 maggio 2018 – Arrivate a Mezzaluna Rossa Curda della Siria del Nord 280 kg di medicine

Quando la notizia è arrivata, era quasi difficile crederci. Finalmente abbiamo la certezza che le medicine sono nelle mani degli operatori di Mezzauna Rossa Curda (Heyva Sor a Kurd), che li hanno prelevati a Sulemaniya, in Iraq. La campagna è proseguita per tanto tempo a causa dell’embargo disposto dal governo centrale iracheno in accordo con la Turchia. Una forma di “guerra con altri mezzi” contro le popolazioni locali, per rendere la loro vita insopportabile e costringerli ad accettare le condizioni della potenza regionale di turno o a spostarsi in un altro territorio.

Dunque una spedizione consistente con più di 5.000 confezioni di medicinali di cui una parte molto consistente costituita da anti-infiammatori e per il resto composta da una grande varietà di medicine relative alle più diffuse patologie. Oltre alle medicine sono state inviati un microscopio ed altre piccole attrezzature (misuratori pressione, glicemia, fonendoscopi ecc.) e materiale didattico. Nel complesso il valore della spedizione è stato di 95 mila euro.

Questo risultato è stato possibile grazie all’attività di coordinamento con Mezzaluna Rossa Kurdistan Italia Onlus e all’impegno di tante e tanti che si sono rivolti ai punti di raccolta distribuiti da nord fino alla punta dello stivale. E quindi ringraziamo i ragazzi e le ragazze di Trieste (Gruppo Anarchico Germinal e Associazione C.S.I.), di Torino (Ambulatorio popolare Fathì), di Firenze (Rete sociale Fòrimercato,) Roma (Centro socio-culturale Ararat), Aprilia (Associazione Senza Confine), Napoli (Presidio Salute Solidale), Reggio Calabria (CSOA Angelina Cartella). In particolare ringraziamo l’Associazione C.S.I., partner ormai consolidato di Staffetta, che ci ha consentito di acquisire gli anti-infiammatori. Questa cooperazione non è solo un mezzo, ma anche un risultato della solidarietà che la causa curda ha consentito di costruire.

In nome della solidarietà senza confini, in uno dei tanti periodi di embargo di cui non si vedeva la fine, una consistente quota di stickers, misuratori e medicine per diabetici sono stati passati a Ya Basta Napoli (insieme ad una dispensa per gli informadores medicos) per essere utilizzati in Chiapas. Più recentemente una scatola di farmaci da banco è stata passata, attraverso una referente di B.S.A., al presidio sanitario di Claviere (Piemonte) che si occupa dei migranti che cercano di andare in Francia.

Le guerre diventano sempre più feroci e colpiscono principalmente i civili e fra questi i soggetti più deboli: donne e bambini. Non si tratta di errori di mira da parte di armi intelligenti, semmai ne esistono, ma di azioni pianificate per costringere la popolazione a piegarsi e a disperdersi. Il caso di Afrin è emblematico: dopo aver incessantemente bombardato le infrastrutture civili come ospedali, scuole, depositi d’acqua ecc. ha colpito indiscriminatamente la popolazione, provocandone da fuga. Per quelli rimasti c’è repressione, uccisioni extra-giudiziali, rapimenti. L’invasione turca, per raggiungere il suo scopo ha quindi portato all’insediamento di nuove popolazioni di stretta osservanza islamico-conservatrice provenienti dalle zone da cui Isis è stata battuta.

Per questo, accanto alle altre forme di solidarietà ed attivazione politica, rendere meno dura la vita quotidiana di queste popolazioni con progetti ed iniziative di solidarietà attiva è così importante. Alcuni importanti risultati sono stati raggiunti, come l’apertura dell’Ospedale di Tell-Tamr, la riattivazione di 100 scuole primarie, la costruzione della Casa delle donne di Kobane ma siamo del tutto consapevoli che non sono sufficienti e che dovremo continuare a fare appelli, iniziative di raccolta e di informazione per continuare a supportare, attraverso i presidi medici di Mezzaluna Rossa Curda, un bene primario come la salute delle popolazioni del Rojava. Altre operazioni di solidarietà sono in corso e contiamo e conteremo ancora sulle strutture i i tant@ solidali che vorranno aiutarci.

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